Istruzioni operative
Istruzioni operative per il conferimento al GNA dei dati minimi di tutte le ricerche archeologiche dirette dal Ministero della Cultura
Valeria Boi
A decorrere dal 15 aprile 2024, ai sensi della Circolare della Direzione Generale Archeologia belle arti e paesaggio (DG ABAP) n. 9 del 28 marzo 2024, è previsto il conferimento al GNA dei dati minimi di tutte le indagini archeologiche a qualsiasi titolo autorizzate dalle Soprintendenze, Uffici periferici del MiC afferenti alla Direzione Generale ABAP (archeologia preventiva in tutte le sue fasi, assistenze archeologiche in corso d’opera, nonché tutti gli interventi effettuati nell’ambito di lavori pubblici o privati), ai fini della pubblicazione nel Geoportale. A decorrere dal 30 giugno 2024 le medesime previsioni si applicano anche a tutte le indagini archeologiche a qualsiasi titolo autorizzate o direttamente svolte dai Parchi archeologici autonomi e dalle Direzioni Regionali Musei, ai sensi della Circolare congiunta della Direzione Generale Archeologia belle arti e paesaggio (DG ABAP) e della Direzione Generale Musei (DG Mu) n. 22 del 6 giugno 2024. Quanto previsto dalle due Circolari citate si applica alle indagini per le quali le istanze sono state inviate al MiC successivamente alle date di entrate in vigore delle due Circolari, nonché alle procedure o fasi della procedura per le quali sono stati inviati successivamente alla medesima data gli inviti a presentare le offerte o i preventivi per l’effettuazione dei lavori.
Si forniscono di seguito alcune istruzioni operative per le ditte e i professionisti, delineando il flusso di lavoro per l’elaborazione della documentazione e per il suo invio e rimandando puntualmente, per gli aspetti di dettaglio, alle relative pagine del Manuale wiki GNA.
1. SOFTWARE E APPLICATIVI
L’applicativo per l’inserimento dei dati (template GNA) è liberamente scaricabile dal portale GNA, al link (https://gna.cultura.gov.it/download.html). Di seguito alcune indicazioni utili:
- per ogni ricerca/ogni pacchetto dati utilizzare un nuovo template, scaricando la versione più recente dal portale;
- consultare sempre la versione online del manuale, evitando di salvarlo in locale, ma facendo riferimento al Manuale wiki GNA accessibile online (https://gna.cultura.gov.it/wiki/index.php?title=Pagina_principale) o direttamente attraverso il template;
- utilizzare sempre la versione a lungo termine del software QGIS (LTR - long term release) dalla pagina di download ufficiale del progetto (https://www.qgis.org/it/site/forusers/download.html).
2. SCARICAMENTO E RIUSO DEI DATI PUBBLICATI SUL PORTALE
I dati pubblicati sul GNA sono liberamente scaricabili, secondo le modalità dettagliate alla pagina di download del portale (https://gna.cultura.gov.it/download.html). La funzione di scaricamento dei dati è generalmente utile nell’ambito di uno studio territoriale, indipendentemente dalle finalità (archeologia preventiva, redazione di tesi o altre ricerche, etc...). In particolare, nell'ambito delle attività dirette dal MiC e specificamente oggetto delle Circolare già citate, lo scaricamento dei dati GNA è richiesto in particolare ai fini della redazione della relazione di assoggettabilità alla procedura di verifica preventiva dell'interesse archeologico, per la quale la raccolta dei dati è disciplinata oggi dal DPCM 14 febbraio 2022, per quanto compatibile con il D. Lgs. 36/2023, art. 41, c. 4 e, in particolare, art. 1, c. 2 dell’allegato I.8, come confermato dalla Circolare n. 32/2023. I dati possono essere riutilizzati senza modifiche oppure, se si riscontrano errori o imprecisioni nei dati alfanumerici o nel posizionamento, possono essere modificati attraverso il “plugin GNA”, seguendo le istruzioni sulla pagina di download appena citata, nella sezione “Plugin GNA per QGIS” e la pagina dedicata del Manuale wiki GNA: (https://gna.cultura.gov.it/wiki/index.php?title=Compilare_il_MOPR#Caricare_i_MOSI_da_GNA._L'uso_del_plugin)
3. INSERIMENTO DI DATI DI NUOVA ACQUISIZIONE
L’elaborazione di nuovi dati da pubblicare sul GNA, provenienti da ricerche bibliografiche e d’archivio ancora non presenti sul portale, o a seguito di scavi archeologici, ricerche invasive e non invasive e ricognizioni territoriali, avviene mediante il template GIS, secondo le istruzioni pubblicate sul manuale online (https://gna.cultura.gov.it/wiki/index.php?title=Pagina_principale).
3.1 Raccolta dei dati per la relazione di assoggettabilità a VPIA
La fase di verifica di assoggettabilità a VPIA (D. Lgs. 36/2023, art. 41, c. 4 e art. 1, c. 2 dell’allegato I.8 e, relativamente alle modalità di redazione della documentazione, DPCM 14 febbraio 2022) utilizza una struttura MOPR apposita, e prevede la compilazione dei seguenti layer del template GIS:
MOPR: rappresenta l’area vasta interessata dallo studio di archeologia preventiva; essa corrisponde pertanto all’eventuale buffer previsto da specifiche norme in materia di studi di impatto archeologico in fase di progettazione di grandi opere, e in ogni caso all’area per la quale la Soprintendenza competente richiede l’effettuazione dello studio preliminare ai sensi dell’art. 1, c. 2 dell’allegato I.8 al D. Lgs 36/2023.
N.B. Uno dei campi obbligatori del MOPR è il codice progetto (CPR). Per la sua creazione è necessario il codice personale del professionista, che è attribuito dall’ICA e deve essere richiesto tramite mail alla casella dg-abap.gna@cultura.gov.it
MOSI: archivia le informazioni e la rappresentazione dell’area/sito archeologico.
RCG: contiene le informazioni relative alle aree sottoposte a ricognizione e la loro rappresentazione.
N.B. Nel caso in cui una ricognizione abbia esito positivo, il sito archeologico individuato, anche se indiziato soltanto dalla presenza di materiale mobile, deve essere descritto tramite una scheda MOSI e rappresentato come un punto/poligono a sé stante, distinto dall’area di ricognizione RCG.
Per la redazione dello studio di assoggettabilità a VPIA lo standard GNA prevede altresì la redazione dei seguenti elaborati grafici, come descritti dalla Circolare DG ABAP 53/2022:
Carta del Rischio Archeologico
Carta del Potenziale Archeologico
Per visualizzare gli esiti della ricognizione territoriale, è possibile generare la Carta della visibilità delle aree sottoposte a ricognizione. la compilazione delle schede di dettaglio della ricognizione genera automaticamente i due layer tematizzati sulla base della copertura del suolo e della visibilità delle singole UR.
3.2 Raccolta dei dati minimi delle indagini archeologiche
La Circolare DG ABAP 9/2024 e la Circolare DG ABAP-DG MU n. 22/2024 prevedono l’obbligo di invio al GNA dei dati relativi a qualsiasi nuovo scavo/indagine archeologica, ovvero:
- tutte le fasi della procedura di archeologia preventiva di cui al D. Lgs. 36/2023, art. 41, c. 4, ivi comprese le attività previste dall’art. 1, c. 7 dell’allegato I.8 (carotaggi, prospezioni geofisiche e geochimiche, saggi archeologici, sondaggi e scavi, anche in estensione);
- assistenza archeologica in corso d’opera, svolta ai sensi dell’art. 1, c. 5 dell’allegato I.8 al D. Lgs. 36/2023;
- qualsiasi indagine archeologica, indipendentemente dalle finalità e dalle strategie di ricerca adottate, effettuata sotto la Direzione Scientifica del Mic; restano pertanto escluse le ricerche in concessione ai sensi degli artt. 88-89 del D. Lgs 42/2004;
- lo standard GNA può essere utilizzato, tramite adesione volontaria da parte di singoli studenti/ricercatori o équipe di ricerca, anche per la raccolta dei dati elaborati nell’ambito di un progetto di ricerca, tesi o altro studio territoriale.
In tutti i casi su elencati è prevista la compilazione dei seguenti layer del template GIS:
MOPR: rappresenta l’area vasta interessata dalle indagini di scavo/non invasive oppure dalla ricerca/studio territoriale.
N.B. Uno dei campi obbligatori del MOPR è il codice progetto (CPR). Per la sua creazione è necessario il codice personale del professionista, che è attribuito dall’ICA e deve essere richiesto tramite mail alla casella dg-abap.gna@cultura.gov.it
DSC: rappresenta nel dettaglio le aree sottoposte a indagine e contiene le informazioni minime dell’intervento; esso deve essere utilizzato anche nel caso di indagini concluse con esito negativo, indipendentemente dalla profondità raggiunta. Il DSC è un layer multipoligonale, e pertanto a una sola scheda DSC possono corrispondere più poligoni, ad esempio per documentare l’estensione esatta di una serie di saggi o trincee eseguite nella stessa occasione e con caratteristiche simili (es. sulla base della profondità raggiunta).
MOSI: archivia le informazioni e la rappresentazione relative all’area/sito archeologico. È possibile rappresentare i rinvenimenti come punti, linee o poligoni:
- la rappresentazione con geometrie puntuali è prevista che la raccolta dei dati pregressi d’archivio, sia nell’ambito dell'archeologia preventiva sia in occasione di altre attività di censimento del pregresso, e in ogni caso quando non si disponga di dati certi riguardo al posizionamento/alla planimetria del rinvenimento;
- la rappresentazione con geometrie poligonali, intesa come perimetrazione non caratterizzata di quanto rinvenuto, è da privilegiare in tutti i casi in cui le caratteristiche planimetriche dei rinvenimenti sono utili sul piano della tutela e su quello della conoscenza (strutture murarie, in particolare complesse, vie di comunicazione, etc.) e laddove si disponga di dati certi, ed è obbligatoria nel caso di conferimento dei dati di nuovi interventi di scavo, per i quali la redazione della scheda avviene contestualmente alla consegna della documentazione all’Ufficio competente.
4. INVIO DEI DATI AL GNA
Al termine delle attività di data-entry, il compilatore invia i dati al portale mediante la funzione “invia” del plugin GNA già citato al paragrafo 2.
I dati sono archiviati sul portale e sono in quella fase esclusi dalla visualizzazione pubblica online. I funzionari competenti per territorio accedono alla documentazione mediante l’applicativo appositamente predisposto (“template Admin”) e possono disporre in qualsiasi momento la pubblicazione dei dati. È loro facoltà procedere alla validazione delle schede ricevute.
Qualora una scheda contenesse gravi imprecisioni nei dati alfanumerici e/o topografici, il funzionario può procedere alla sua correzione, pubblicandola poi a proprio nome, oppure escluderla momentaneamente dalla pubblicazione, chiedendo contestualmente la sua rettifica all’autore, da effettuarsi mediante un nuovo invio al GNA.
Allo scadere dei 30 giorni dall’invio, tutte le schede non validate e non esplicitamente escluse dalla pubblicazione sono rese consultabili e scaricabili sul portale GNA, con lo status “non validata”.
5. BANCHE DATI FEDERATE
Si elencano di seguito le modalità di interazione fra il GNA e i sistemi locali di conferimento e raccolta dei dati già interoperabili con il GNA, in uso presso alcune Soprintendenze, evidenziando le specificità nell’invio dei dati.
PROGETTO RAPTOR (Ricerca Archivi e Pratiche per la Tutela Operativa Regionale):
Raccolta dei dati per la relazione di assoggettabilità a VPIA: la ditta/il professionista usa il template ministeriale per lo scaricamento, l’elaborazione e il conferimento dei dati, secondo le medesime procedure descritte ai precedenti punti 1-3; è previsto che i professionisti continuino a presentare alle Soprintendenze, ai sensi della normativa vigente, richiesta di accesso agli archivi, da effettuarsi attraverso RAPTOR come da procedura già in uso, in modo da consentire all’ufficio periferico di verificare la necessità di accesso agli archivi per l'eventuale integrazione dei dati mancanti e discordanze nell’esportazione/rappresentazione dei dati fra i due sistemi.
In seguito al conferimento delle schede mediante il plugin GNA, le schede nuove o modificate saranno inviate al sistema RAPTOR secondo protocolli di interoperabilità definiti centralmente, senza necessità di intervento da parte della ditta/del professionista.
Raccolta dei dati minimi delle indagini archeologiche: i dati sono inviati dalla ditta/dal professionista al sistema RAPTOR secondo le procedure già in uso, e successivamente sono conferiti al GNA secondo protocolli di interoperabilità definiti centralmente, senza necessità di intervento da parte della ditta/del professionista.
PROGETTO SITAR (Sistema Informativo Territoriale Archeologico di Roma):
Raccolta dei dati per la relazione di assoggettabilità a VPIA: la ditta/il professionista usa il template ministeriale per lo scaricamento, l’elaborazione e il conferimento dei dati, secondo le medesime procedure descritte ai precedenti punti 1-3. In seguito al conferimento delle schede mediante il plugin GNA, le schede nuove o modificate saranno pubblicate su GNA secondo lo standard nazionale; le medesime schede saranno inoltre inviate al SITAR secondo protocolli di interoperabilità definiti centralmente, e in seguito pubblicate a seguito di una verifica; per consentire l’allineamento costante fra i sistemi, il portale SITAR mostrerà su un layer autonomo, sulla propria mappa, il WMS della mappa GNA, così da consentire agli utenti di verificare in tempo reale l’eventuale presenza sul Geoportale di nuovi siti non ancora pubblicati sul SITAR.
Raccolta dei dati minimi delle indagini archeologiche: i dati sono inviati dalla ditta/dal professionista al sistema SITAR secondo le procedure già in uso, e successivamente sono conferiti al GNA secondo protocolli di interoperabilità definiti centralmente, senza necessità di intervento da parte della ditta/del professionista.
PROGETTO ARCHEODB (Geodatabase dei siti oggetto di interventi e/o ritrovamenti archeologici in Emilia-Romagna):
Raccolta dei dati per la relazione di assoggettabilità a VPIA: i dati sono inviati dalla ditta/dal professionista all’ArcheoDB secondo le procedure già in uso, e successivamente sono conferiti al GNA secondo protocolli di interoperabilità definiti centralmente, senza necessità di intervento da parte della ditta/del professionista.
Raccolta dei dati minimi delle indagini archeologiche: i dati sono inviati dalla ditta/dal professionista all’ArcheoDB secondo le procedure già in uso, e successivamente sono conferiti al GNA secondo protocolli di interoperabilità definiti centralmente, senza necessità di intervento da parte della ditta/del professionista.