Casi d'uso: differenze tra le versioni
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=== Diversi rinvenimenti fanno una necropoli (o un insediamento)=== | === Diversi rinvenimenti fanno una necropoli (o un insediamento)=== | ||
Anche questo è un caso d’uso torinese, ma molto facilmente applicabile altrove. Sulla riva sinistra della Dora, a ridosso del centro città, si sono susseguiti rinvenimenti di epigrafi, frammenti di monumenti funerari, resti di tombe e materiale da corredo funerario. Nel 2011 è venuta alla luce un’epigrafe con complessa decorazione figurata riutilizzata come copertura di una sepoltura tardoantica. Tra il 2014 e il 2015, durante i lavori per la realizzazione del nuovo centro direzionale Lavazza (la cosiddetta Nuvola Lavazza) è emersa una porzione di cimitero databile tra la metà del IV e il V secolo con basilica paleocristiana. Tutto questo evidenzia ovviamente la presenza di una vasta area destinata a uso funerario per tutta l’età romana. In questo caso l’esigenza era quella di salvaguardare le informazioni sui singoli rinvenimenti e contemporaneamente di dar conto dell’esistenza di una situazione più articolata, la cui conoscenza è necessaria per far fronte agli aspetti di tutela e salvaguardia degli eventuali resti antichi. Si è scelto quindi di rappresentare con MOSI puntuali tutti i vecchi rinvenimenti e con un MOSI poligonale il cimitero della Nuvola Lavazza. | Anche questo è un caso d’uso torinese, ma molto facilmente applicabile altrove. Sulla riva sinistra della Dora, a ridosso del centro città, si sono susseguiti rinvenimenti di epigrafi, frammenti di monumenti funerari, resti di tombe e materiale da corredo funerario. Nel 2011 è venuta alla luce un’epigrafe con complessa decorazione figurata riutilizzata come copertura di una sepoltura tardoantica. Tra il 2014 e il 2015, durante i lavori per la realizzazione del nuovo centro direzionale Lavazza (la cosiddetta Nuvola Lavazza) è emersa una porzione di cimitero databile tra la metà del IV e il V secolo con basilica paleocristiana. Tutto questo evidenzia ovviamente la presenza di una vasta area destinata a uso funerario per tutta l’età romana. In questo caso l’esigenza era quella di salvaguardare le informazioni sui singoli rinvenimenti e contemporaneamente di dar conto dell’esistenza di una situazione più articolata, la cui conoscenza è necessaria per far fronte agli aspetti di tutela e salvaguardia degli eventuali resti antichi. Si è scelto quindi di rappresentare con MOSI puntuali tutti i vecchi rinvenimenti e con un MOSI poligonale il cimitero della Nuvola Lavazza. | ||
Un MOSI poligonale descrive invece quella che doveva essere una vasta necropoli oltre la Dora. Non abbiamo alcuna certezza sulla sua estensione e pertanto si è scelto di delimitare l’area che nel PRG del Comune di Torino è perimetrata come a rischio archeologico per la presenza di necropoli, indicando Metodo di rappresentazione = posizionamento con rappresentazione simbolica, ovvero con un alto grado di incertezza. | Un altro MOSI poligonale descrive invece in maniera più generica quella che doveva essere una vasta necropoli oltre la Dora. Non abbiamo alcuna certezza sulla sua estensione e pertanto si è scelto di delimitare l’area che nel PRG del Comune di Torino è perimetrata come a rischio archeologico per la presenza di necropoli, indicando Metodo di rappresentazione = posizionamento con rappresentazione simbolica, ovvero con un alto grado di incertezza. | ||
=== Rappresentare elementi molto piccoli === | === Rappresentare elementi molto piccoli === | ||
Si raccomanda di fare attenzione nel caso di emergenze di dimensioni molto ridotte perché la loro rappresentazione in scala 1:500 o 1:1000 potrebbe rendere difficoltoso l’identify. Si consiglia quindi di valutare se non sia preferibile, anche in caso di posizionamento certo in seguito a scavo, redigere un MOSI puntuale. | Si raccomanda di fare attenzione nel caso di emergenze di dimensioni molto ridotte perché la loro rappresentazione in scala 1:500 o 1:1000 potrebbe rendere difficoltoso l’identify. Si consiglia quindi di valutare se non sia preferibile, anche in caso di posizionamento certo in seguito a scavo, redigere un MOSI puntuale. |
Versione delle 22:51, 7 apr 2023
Casi d'uso
In questa sezione sono raccolte situazioni e casistiche particolari emerse durante la prima fase di sperimentazione, per la cui documentazione sono state individuate soluzioni pratiche specifiche.
Materiali di reimpiego
Possiamo individuare due diversi casi di presenza di materiali associati al sito/all'area schedata come reperti mobili in qualche modo immobilizzati:
- Epigrafi o elementi architettonici reimpiegati in murature più tarde: in questo caso l’oggetto della scheda sarà la struttura più tarda e nella descrizione si inserirà la presenza del (o dei) reperto (i) riutilizzato(i). Per dargli un’evidenza maggiore e una migliore possibilità di risposta alle ricerche è possibile inserire l’informazione anche nella sezione dedicata ai materiali. Nel caso siano presenti più oggetti o comunque si voglia dare un elenco sintetico, ma con descrizione e cronologia anche di singoli oggetti, sarà possibile utilizzare il Modello di registro inventariale, un modulo excel elaborato dall'ICCD e messo a disposizione alla pagina http://www.iccd.beniculturali.it/it/catalogazione/2017-2018. La particolare situazione di reimpiego si può segnalare nel campo note del record che descrive il materiale (oltreché nella descrizione complessiva del bene schedato).
- Elementi riutilizzati in età moderna, totalmente fuori contesto, più che altro come elementi di arredo o con funzione impropria (un sarcofago riutilizzato come vasca ad esempio): l’oggetto della scheda è il reperto in sé e quindi OGD = luogo con rinvenimento sporadico e OGT = epigrafe o elemento architettonico ecc. e a seguire la descrizione completa di tutte le indicazioni opportune sul contesto di giacitura o meglio semplicemente di collocazione.
Sito pluristratificato
Di seguito l’esemplificazione di un sito pluristratificato scavato integralmente (Torino – piazza San Carlo), per il quale quindi è possibile compilare delle schede di dettaglio, ma per cui è anche utile esporre il dato dell’avvenuta bonifica della stratificazione archeologica (pur con l’attenzione di indicare sempre le quote raggiunte a scanso di futuri equivoci). La piazza è stata integralmente scavata nei primi anni Duemila per la realizzazione di un parcheggio sotterraneo e per il completo rifacimento della pavimentazione in vista della completa pedonalizzazione. Lo scavo, che ha raggiunto praticamente in tutta l’area, i livelli delle ghiaie sterili, ha evidenziato quattro diverse evidenze archeologiche, tutte distinte tra loro, slegate sia dal punto di vista cronologico che topografico. Si è deciso quindi di compilare un MOSI per l’intera piazza con OGD = sito pluristratificato, nel quale si racconta in maniera molto sommaria quanto è stato rinvenuto e ci si sofferma in particolar modo sulle modalità dello scavo e le quote raggiunte, evidenziando il potenziale nullo (nell’immagine allegata in verde). Sono stati poi redatti quattro MOSI separati che hanno rispettivamente:
- OGD = struttura abitativa, OGT = abitazione (II secolo)
- OGD = area a destinazione funeraria, OGT = necropoli (III secolo)
- OGD = struttura di fortificazione, OGT = cinta fortificativa (XVI secolo)
- OGD = infrastruttura viaria, OGT = ponte (XVII secolo)
Con questa struttura è possibile salvaguardare da un lato la raccolta dei dati e dall’altro l’informazione che in quella piazza la stratificazione archeologica è stata interamente bonificata (pur con i distinguo che abbiamo già detto). Naturalmente questa struttura può essere utilizzata in maniera modulare, prevedendo una compilazione di MOSI in fasi successive.
Diversi rinvenimenti fanno una necropoli (o un insediamento)
Anche questo è un caso d’uso torinese, ma molto facilmente applicabile altrove. Sulla riva sinistra della Dora, a ridosso del centro città, si sono susseguiti rinvenimenti di epigrafi, frammenti di monumenti funerari, resti di tombe e materiale da corredo funerario. Nel 2011 è venuta alla luce un’epigrafe con complessa decorazione figurata riutilizzata come copertura di una sepoltura tardoantica. Tra il 2014 e il 2015, durante i lavori per la realizzazione del nuovo centro direzionale Lavazza (la cosiddetta Nuvola Lavazza) è emersa una porzione di cimitero databile tra la metà del IV e il V secolo con basilica paleocristiana. Tutto questo evidenzia ovviamente la presenza di una vasta area destinata a uso funerario per tutta l’età romana. In questo caso l’esigenza era quella di salvaguardare le informazioni sui singoli rinvenimenti e contemporaneamente di dar conto dell’esistenza di una situazione più articolata, la cui conoscenza è necessaria per far fronte agli aspetti di tutela e salvaguardia degli eventuali resti antichi. Si è scelto quindi di rappresentare con MOSI puntuali tutti i vecchi rinvenimenti e con un MOSI poligonale il cimitero della Nuvola Lavazza. Un altro MOSI poligonale descrive invece in maniera più generica quella che doveva essere una vasta necropoli oltre la Dora. Non abbiamo alcuna certezza sulla sua estensione e pertanto si è scelto di delimitare l’area che nel PRG del Comune di Torino è perimetrata come a rischio archeologico per la presenza di necropoli, indicando Metodo di rappresentazione = posizionamento con rappresentazione simbolica, ovvero con un alto grado di incertezza.
Rappresentare elementi molto piccoli
Si raccomanda di fare attenzione nel caso di emergenze di dimensioni molto ridotte perché la loro rappresentazione in scala 1:500 o 1:1000 potrebbe rendere difficoltoso l’identify. Si consiglia quindi di valutare se non sia preferibile, anche in caso di posizionamento certo in seguito a scavo, redigere un MOSI puntuale.