Casi d'uso: differenze tra le versioni

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* Epigrafi o elementi architettonici reimpiegati in murature più tarde: in questo caso l’oggetto della scheda sarà la struttura più tarda e nella descrizione si inserirà la presenza del (o dei) reperto (i) riutilizzato(i). Per dargli un’evidenza maggiore e una migliore possibilità di risposta alle ricerche è possibile inserire l’informazione anche nella sezione dedicata ai materiali. Nel caso siano presenti più oggetti o comunque si voglia dare un elenco sintetico, ma con descrizione e cronologia anche di singoli oggetti, sarà possibile utilizzare il ''Modello di registro inventariale'', un modulo excel elaborato dall'ICCD e messo a disposizione alla pagina http://www.iccd.beniculturali.it/it/catalogazione/2017-2018. La particolare situazione di reimpiego si può segnalare nel campo note del record che descrive il materiale (oltreché nella descrizione complessiva del bene schedato).
* Epigrafi o elementi architettonici reimpiegati in murature più tarde: in questo caso l’oggetto della scheda sarà la struttura più tarda e nella descrizione si inserirà la presenza del (o dei) reperto (i) riutilizzato(i). Per dargli un’evidenza maggiore e una migliore possibilità di risposta alle ricerche è possibile inserire l’informazione anche nella sezione dedicata ai materiali. Nel caso siano presenti più oggetti o comunque si voglia dare un elenco sintetico, ma con descrizione e cronologia anche di singoli oggetti, sarà possibile utilizzare il ''Modello di registro inventariale'', un modulo excel elaborato dall'ICCD e messo a disposizione alla pagina http://www.iccd.beniculturali.it/it/catalogazione/2017-2018. La particolare situazione di reimpiego si può segnalare nel campo note del record che descrive il materiale (oltreché nella descrizione complessiva del bene schedato).
* Elementi riutilizzati in età moderna, totalmente fuori contesto, più che altro come elementi di arredo o con funzione impropria (un sarcofago riutilizzato come vasca ad esempio): l’oggetto della scheda è il reperto in sé e quindi OGD = luogo con rinvenimento sporadico e OGT = epigrafe o elemento architettonico ecc. e a seguire la descrizione completa di tutte le indicazioni opportune sul contesto di giacitura o meglio semplicemente di collocazione.
* Elementi riutilizzati in età moderna, totalmente fuori contesto, più che altro come elementi di arredo o con funzione impropria (un sarcofago riutilizzato come vasca ad esempio): l’oggetto della scheda è il reperto in sé e quindi OGD = luogo con rinvenimento sporadico e OGT = epigrafe o elemento architettonico ecc. e a seguire la descrizione completa di tutte le indicazioni opportune sul contesto di giacitura o meglio semplicemente di collocazione.
=== Sito pluristratificato ===
=== Sito pluristratificato ===
Di seguito l’esemplificazione di un sito pluristratificato scavato integralmente (Torino – piazza San Carlo), per il quale quindi è possibile compilare delle schede di dettaglio, ma per cui è anche utile esporre il dato dell’avvenuta bonifica della stratificazione archeologica (pur con l’attenzione di indicare sempre le quote raggiunte a scanso di futuri equivoci).
Di seguito l’esemplificazione di un sito pluristratificato scavato integralmente (Torino – piazza San Carlo), per il quale quindi è possibile compilare delle schede di dettaglio, ma per cui è anche utile esporre il dato dell’avvenuta bonifica della stratificazione archeologica (pur con l’attenzione di indicare sempre le quote raggiunte a scanso di futuri equivoci).

Versione delle 19:32, 7 apr 2023

Casi d'uso

In questa sezione sono raccolte situazioni e casistiche particolari emerse durante la prima fase di sperimentazione, per la cui documentazione sono state individuate soluzioni pratiche specifiche.

Materiali di reimpiego

Possiamo individuare due diversi casi di presenza di materiali associati al sito/all'area schedata come reperti mobili in qualche modo immobilizzati:

  • Epigrafi o elementi architettonici reimpiegati in murature più tarde: in questo caso l’oggetto della scheda sarà la struttura più tarda e nella descrizione si inserirà la presenza del (o dei) reperto (i) riutilizzato(i). Per dargli un’evidenza maggiore e una migliore possibilità di risposta alle ricerche è possibile inserire l’informazione anche nella sezione dedicata ai materiali. Nel caso siano presenti più oggetti o comunque si voglia dare un elenco sintetico, ma con descrizione e cronologia anche di singoli oggetti, sarà possibile utilizzare il Modello di registro inventariale, un modulo excel elaborato dall'ICCD e messo a disposizione alla pagina http://www.iccd.beniculturali.it/it/catalogazione/2017-2018. La particolare situazione di reimpiego si può segnalare nel campo note del record che descrive il materiale (oltreché nella descrizione complessiva del bene schedato).
  • Elementi riutilizzati in età moderna, totalmente fuori contesto, più che altro come elementi di arredo o con funzione impropria (un sarcofago riutilizzato come vasca ad esempio): l’oggetto della scheda è il reperto in sé e quindi OGD = luogo con rinvenimento sporadico e OGT = epigrafe o elemento architettonico ecc. e a seguire la descrizione completa di tutte le indicazioni opportune sul contesto di giacitura o meglio semplicemente di collocazione.

Sito pluristratificato

Di seguito l’esemplificazione di un sito pluristratificato scavato integralmente (Torino – piazza San Carlo), per il quale quindi è possibile compilare delle schede di dettaglio, ma per cui è anche utile esporre il dato dell’avvenuta bonifica della stratificazione archeologica (pur con l’attenzione di indicare sempre le quote raggiunte a scanso di futuri equivoci). La piazza è stata integralmente scavata nei primi anni Duemila per la realizzazione di un parcheggio sotterraneo e per il completo rifacimento della pavimentazione in vista della completa pedonalizzazione. Lo scavo, che ha raggiunto praticamente in tutta l’area, i livelli delle ghiaie sterili, ha evidenziato quattro diverse evidenze archeologiche, tutte distinte tra loro, slegate sia dal punto di vista cronologico che topografico. Si è deciso quindi di compilare un MOSI per l’intera piazza con OGD = sito pluristratificato, nel quale si racconta in maniera molto sommaria quanto è stato rinvenuto e ci si sofferma in particolar modo sulle modalità dello scavo e le quote raggiunte, evidenziando il potenziale nullo (nell’immagine allegata in verde). Sono stati poi redatti quattro MOSI separati che hanno rispettivamente:

  1. OGD = struttura abitativa, OGT = abitazione (II secolo)
  2. OGD = area a destinazione funeraria, OGT = necropoli (III secolo)
  3. OGD = struttura di fortificazione, OGT = cinta fortificativa (XVI secolo)
  4. OGD = infrastruttura viaria, OGT = ponte (XVII secolo)

Con questa struttura è possibile salvaguardare da un lato la raccolta dei dati e dall’altro l’informazione che in quella piazza la stratificazione archeologica è stata interamente bonificata (pur con i distinguo che abbiamo già detto). Naturalmente questa struttura può essere utilizzata in maniera modulare, prevedendo una compilazione di MOSI in fasi successive.